Il dottor Costa racconta Bimbingamba / 2

Bimbingmba, fin dalla sua nascita, ha potuto contare sui migliori professionisti del settore nell’ambito delle protesi e della medicina pediatrica. Tra questi anche il dottor Claudio Costa, che ha affiancato da subito Alex Zanardi, e grazie alla sua lunga carriera, passata per un periodo all’istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, ha potuto constatare gli enormi progressi tecnologici compiuti nel campo degli ausili per persone amputate.

«Fortunatamente da questo punto di vista la scienza ha fatto passi da gigante negli ultimi anni», spiega il dottor Costa. «Le protesi per bambini, quelle delle quali si servono ogni giorni i tecnici e operatori di Bimbingamba, sono particolari. Vengono studiate per adattarsi al paziente ed essere cambiate di frequente, perché i bambini crescono velocemente e non possono certo restare per tanto tempo con la stessa protesi. L’arto artificiale ha bisogno di adattarsi di volta in volta al corpo» . Il passo fondamentale da fare, quando si applicano le prime protesi ai bambini, è quello di far capire loro quanto possa essere splendido e unico l’utilizzo di questo nuovo arto. «Quello che riesce a fare ogni anno Bimbingamba è meraviglioso, curando bambini che arrivano da ogni parte del mondo. Per questi piccoli pazienti la protesti rappresenta uno strumento capace di dividere la realtà vissuta fino a quel momento, da un nuovo mondo. Si passa da una routine scandita da monotonia, impotenza e frustrazione, a una nuova vita riempita da gioia, corsa e sorrisi».

Anche perché, per i bambini, il gioco è tutto: «Rappresenta il loro mondo, l’aspetto più affascinante. I bambini hanno una voglia di giocare che riesce a far superare loro tantissime difficoltà. Molti di loro riescono a fare cose impensabili anche senza protesi. Ma è proprio quando si dona il nuovo arto che si regala loro un sogno meraviglioso. Ed è il motivo per cui Bimbingamba deve continuare ad esistere».

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