2018, diamo i…numeri!

Trentadue bambini presi in cura, provenienti da tredici nazioni, spalmate su tre continenti diversi. Il progetto “Bimbingamba”, dopo aver tirato le somme del 2018 da poco andato in archivio, conferma il proprio grande respiro internazionale. Grazie alle donazioni spontanee e ai preziosissimi partner che continuano a sostenere il progetto, anche lo scorso anno “Bimbingamba” è riuscito a essere d’aiuto per i propri piccoli pazienti. E per la maggior parte si tratta di ritorni, vista la necessità di modificare e perfezionare alcune protesi, seguendo la naturale crescita dei ragazzi. Dei ritorni sempre graditi che riempiono di sorrisi e affetto lo staff di “Bimbingamba”.

Ma non ci sono solo ritorni. Nel 2018 le porte del progetto si sono aperte per nove, graditissime, new entry, che hanno cominciato il loro percorso. E le più piccine, di queste new entry, hanno appena due anni. Si tratta tre bambine e un bambino. Le femminucce sembrerebbero quasi gemelle, arrivano tutte e tre dall’Albania, e sono Ajsi, Edna e Aise. Arrivate la scorsa primavera, soffrono tutte e tre di una malformazione genetica, che ha portato alla realizzazione di due protesi all’avambraccio e una alla gamba sinistra. Il maschietto, invece, si chiama Patric, è romeno, e sempre a causa di una malformazione congenita, ha ricevuto la sua prima protesi all’avambraccio sinistro.

Altre storie abbiamo già avuto modo di conoscerle, come quelle di Jonathan o di Semegne, con la sua splendida lettera di ringraziamenti. E poi ci sono David Ionut, romeno di sei anni che il prossimo mese festeggerà il suo primo anno con la protesi alla coscia destra, e Anastasia. Quest’ultima, di origine greca, ha sette anni, e dopo essere stata in cura all’ospedale Rizzoli di Bologna, ha avuto la sua prima protesi lo scorso aprile. Ma il paziente che viene da più lontano è Jefferson. Ha cinque anni e vive in un orfanotrofio di Haiti, accudito da un gruppo di suore, tra le quali suor Marcella, che è stata la prima a mettersi in contatto con “Bimbingamba” per permettere al piccolo di ottenere una protesi alla gamba.

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